Differenza di genere nella sicurezza sul lavoro.

Un documento relativo alle linee guida atte a valutare i rischi professionali in ottica di genere, sarà redatto a quattro mani dall’Ordine degli Ingegneri di Napoli e l’INAIL. Secondo Ingegneri.info, il network degli ingegneri italiani, “le donne ingegnere rappresentano ormai una significativa percentuale nei diversi ordini professionali territoriali di competenza”. Per le consigliere dell’Ordine Barbara Castaldo, Valentina Della Morte e Ada Minieri, sarà dunque necessario e possibile “ideare sistemi, procedure e apparati per la sicurezza pensati per le esigenze specifiche delle colleghe”.

Inizia dunque la fase operativa di un progetto promosso e avviato con l’ex vice Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Paola Marone che afferma: “Il nostro settore comporta rischi elevati per le donne, non limitati solo al periodo della maternità, ma estesi a tutta la vita lavorativa. L’ingegneria civile e quella chimica stanno diventando sempre più ‘rosa’, per questo anche la valutazione dei rischi va realizzata in un’ottica di genere”. E conclude: “È un modello che vogliamo contribuire a diffondere in tutta Italia”.

La questione di genere in ambito di sicurezza sul lavoro, viene sollevata dallo stesso legislatore all’interno del D.Lgs. 81/2008. Nella sezione II del decreto, all’articolo 28, comma1, si legge: “La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o delle miscele chimiche impiegate, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi […]”.