Parola all’esperto

SALUTE E SICUREZZA: IL CASO DEI LAVORATORI ADDETTI ALLA RACCOLTA E RICICLO DEI RIFIUTI

Alcune recenti statistiche rilevano che il 24% dei lavoratori europei ritiene la propria salute e sicurezza a rischio a causa del lavoro, un dato che dimostra come le condizioni lavorative in Europa non stiano migliorando, nonostante l’occupazione manifatturiera stia diminuendo e perdendo terreno per l’espandersi dei lavori del terziario avanzato. Insieme ai rischi tradizionalmente associati alle attività tipicamente da industria manifatturiera, si notano numeri crescenti di lavoratori che lamentano gli effetti che il lavoro svolge anche sulla salute psicologica.
Nuove forme di organizzazione del lavoro e l’aumento dei livelli di servizio richiesti, risultano condizionare una crescita dei rischi tradizionali e l’emergere di nuovi rischi dati da stress-lavoro correlato. Le organizzazioni sindacali ritengono che le più stressanti condizioni lavorative emerse nel mondo del lavoro negli ultimi anni, hanno portato a un intensificarsi di disturbi psico-fisici che oggi interessano un lavoratore su cinque.
Prendiamo ad esempio il caso dei lavoratori addetti alla raccolta e riciclo dei rifiuti. La Commissione Europea ha di recente promulgano le linee politiche per una società che metta al primo posto il riciclo dei rifiuti, cioè il riutilizzo e riuso come risorsa economica nella strategia 2020. L’obiettivo è la tutela dell’ambiente e la creazione di nuovi posti di lavoro.
La domanda sulla quale interrogarci dovrebbe essere: saranno posti di lavoro sostenibili e sicuri?
Da un recente rapporto pubblicato dall’Europea Tarde Union, si è riscontrato che i lavoratori occupati nel ciclo integrato dei rifiuti, sono molto più esposti rispetto ad altre attività manifatturiere: i disturbi muscolo-scheletrici sono in forte crescita in quanto le modalità organizzative e procedurali di raccolta e riciclaggio dei rifiuti sono molto cambiate e gli interventi di raccolta aumentano sempre di più, si pensi alla raccolta porta a porta e agli impianti di selezione dei rifiuti. L’esposizione al rumore, a polveri sottili e prodotti tossici compongono un quadro allarmante per le condizioni psico-fisiche che i lavoratori impiegati in queste realtà subiscono. E così, se la riflessione da fare sulle prospettive di sviluppo economico dell’Europa in termini di impiego di lavoratori più vulnerabili può essere vista di buon auspicio, dall’altra non possiamo ignorare le condizioni dei lavoratori che giornalmente operano negli ambienti sopra citati.
Il settore dell’igiene ambientale, decisamente coinvolto per i temi della salute e sicurezza sul lavoro, sta evolvendo sempre più sul piano tecnologico e su quello della modernizzazione delle imprese. L’impegno che il management dovrà assumere nei confronti del personale sarà sempre più rivolto alla salvaguardia e al miglioramento dell’integrità fisica delle lavoratrici e dei lavoratori, in tutte le fasi del ciclo lavorativo svolto in ambito dell’igiene ambientale: dallo spazzamento, raccolta e smaltimento alla differenziazione e riuso del rifiuto. L’analisi del processo organizzativo delle attività, dovrà essere necessariamente il punto di partenza per l’individuazione dei pericoli e per un’attenta analisi nella valutazione dei rischi connessi all’attività in esame, in particolar modo per i rischi chimici, biologici, da stress-lavoro correlato e muscoloscheletrici, i quali, sarà necessario monitorare costantemente; l’attenzione dovrà essere sempre più alta in considerazione del crescente accento che la politica ha conferito all’ “essere green”, aumenterà nel corso dei prossimi venti anni la pratica del riciclo e del “end of waste”. L’attenzione nei confronti dei lavoratori va posta quindi alle attività di raccolta/riciclo, affrontando i rischi e i pericoli presenti nei percorsi di raccolta, sia presso le strutture in cui sono trattati i materiali da riciclare. Prendendo come esempio lo smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici ( RAEE ), l’alto contenuto di metalli pesanti nei loro diversi componenti ci richiama ad una maggior attenzione alla prevenzione e protezione dai rischi legati a tali materiali.
Sarà necessario quindi uno sforzo organizzativo ed economico da parte delle aziende coinvolte nell’attività del riciclo in termini di: controlli tecnici, controlli amministrativi, sviluppo di sistemi di prevenzione e utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuale e collettivi.

P.I Dr. Mauro Mastroddi

Health, Safety, Environment
Compliance and Risk Management